Omelia Don Carlo 11 ottobre 2019


Omelia 11 ottobre 2019

“Allora gli domandavano un segno dal cielo”, cioè un segno che viene direttamente da Dio e che dimostra Dio. Quindi che ti convince e basta. Un segno a cui tu non puoi dire di no. Ecco, questo mai! Perché Gesù vuole il contrario di questo.
Vuole che tu gli possa sempre dire “no”. Ti vuole libero, perciò non ti vuole convincere, ti vuole avvincere. Perché si convince con le buone, con il ragionamento, ma si avvince solo con la bellezza è con l’amore, e si dà all’altro lo spazio perché possa dire di “no”.
Gesù, prima di uno scienziato e un filosofo, è un innamorato. E all’amante vero, a Gesù, importa solo un “sì” libero, non ha gusto ad un “sì” che sia in qualche modo costretto, anche solo psicologicamente.
Chi forza, chi è impaziente è uno che non ama la libertà. È per questo che Gesù non dà mai segni dal cielo, dà solo segni sulla terra. Cioè ti offre la possibilità di esperienze umane inspiegabili all’umano. Son così umano, che normalmente non accadono. Lì c’è qualcosa di più umano.
Son proprio le esperienze che stamattina ci portano qui a celebrare. Se non le avessimo fatte non saremmo qui. Siamo qui a cercare Dio, in Gesù, perché abbiamo vissuto qualcosa sulla terra, di umano, di terreno che ci ha fatto pensare a Lui.
E domandiamo che anche noi diventiamo questo segno umanissimo, terreno per tanti.
Un segno proprio sulla terra, che siamo umani, reali, che viviamo la vita reale in un modo così umano, così terreno che faccia pensare al Creatore dell’uomo e della terra. Questa è la sfida del cristianesimo, per uomini che vogliono vivere fino in fondo la vita umana e la vita terrena.