Omelia Don Carlo 13 novembre 2019


Omelia 13 novembre 2019

“Non si è trovato nessuno oltre questo straniero”.

Sì perché la fede non è questione di razza, di territorio, di tradizione o di educazione ricevuta. Gli Ebrei sono il popolo educato da Dio, questo [invece] è un Samaritano, uno straniero. Ma la sua fede supera quella degli altri, perché la fede è un atto di libertà della persona e tutti possono credere, posson dire “sì” o “no” a Dio. Ma c’è fede e fede!

Come è la fede di questo Samaritano, straniero, guarito, che inchioda Gesù e Gli fa dire: “Va’, la tua fede ti ha salvato”?

Appunto, la sua è una fede che salva, rende lui più uomo, in lui la fede ha salvato la grandezza, l’audacia del suo desiderio. Agli altri nove è bastata la guarigione, lui [invece] voleva il Guaritore. È questo che lo rende libero: questo desiderio audace, in tutta la sua statura immensa, che fa lo andare… Lo rende libero!
Lui va controcorrente; nove da una parte e lui va da quell’altra. Ecco la fede che stupisce Gesù: è la sua perché è una fede personale, tu incontri quell’uomo e incontri lui, non incontri un gruppo. Solo questa fede realizza nel mondo il miracolo dell’incontro. Con quella persona che ha nel cuore qualcosa di divino che ce l’ha solo quella persona. C’è una luce divina che il Creatore ha consegnato solo a lui, che brilla solo nei suoi occhi. C’è una musica, una bellezza che nel mondo la suona solo lui, la esprime solo lui. C’è un sentimento che vibra solo in lui e tu lo provi abbracciando solo quell’uomo lì.
Questa è la fede che esalta Gesù.