Omelia Don Carlo 15 ottobre 2019
*Omelia 15 ottobre 2019*
“Dio ha abbandonato gli empi ai loro desideri”.
Paolo crede in un Dio che non vuole salvarci ad ogni costo, a costo della nostra libertà. Anzi, la prima cosa che Dio salva di noi è proprio la nostra libertà. E se abbiamo dei desideri sbagliati, Dio non ce li proibisce. Anzi, dice Paolo: ci abbandona ai nostri desideri sbagliati e ci dice: verificali! Vedi se sei felice!
Io voglio un figlio libero, non schiavo. Come il figliol prodigo che prende sul serio, va in fondo ai suoi desideri parziali, devianti e torna a casa libero, pronto a far festa – uno schiavo non farà mai festa! – entusiasta, un uomo libero. Come Teresa d’Avila – che festeggiamo oggi – che è stupita davanti al centuplo che Gesù le ha donato. E dice, sorpresa, entusiasta: ¿qué será de una merced tan grande como ésta? Che cosa ne posso fare di una ricompensa come questa? Che ci faccio?
Querría tener mil vidas para emplearlas todas. Ci vorrebbero mille vite per dedicarmi tutta a scoprire questa bellezza.
Dio gode tanto della libertà dell’uomo da rischiare tutto, da rischiare chissà quanti peccati degli uomini.
Come diceva una saggia amica di fede ambrosiana qualche anno, poi è morta: “Dio avrà tanti difetti, ma non è moralista!”. Poi un amico le disse: “Ma difetti Dio non ne ha, è perfetto…” “Ma non le fa mica tutte giuste! Alcune me le sono scritte, me le deve poi spiegare! Però di sicuro non si può accusar Dio di moralismo, perché Dio la cosa di cui cui gode di più è la compagnia degli uomini liberi, che prendono sul serio tutto quello che li colpisce, che non chiudono gli occhi di fronte a nulla, che vadano a vedere che bellezza o che male c’è dentro.
Questa è la sfida devastante e inquietante di san Paolo. Non è per gente che vuole il comodo, che vuole una vita tranquilla. Perché gli uomini liberi rischiano di farsi terra bruciata attorno; Gesù se la fece quando fece l’atto supremo di libertà attorno a sé non c’erano neppure gli amici.