Omelia Don Carlo 16 dicembre 2019


Omelia 16 dicembre 2019

I capi chiesero: “Con quale autorità fai queste cose?”

Perché per loro serve sempre il permesso di un’autorità per fare una cosa.
Non conta se la cosa è vera o no, per loro conta se è autorizzata. Perché per loro le cose in sé non hanno senso, è l’autorità che ha il senso e dà il senso a tutto. L’autorità dà senso anche a Dio, tu ci puoi credere in quel Dio se sei autorizzato da loro per credere in Dio in quel modo. Le cose non sono vere e belle in sé, non le fanno perché sono belle, ma perché lo dice il Dio che hanno in testa loro. È per obbedire a Dio che fanno le cose. È terribile vivere così. Perché se nessuna [cosa] abbia senso in sé non la puoi godere, se le fai, le fai per obbedire a Dio. È per questo che Gesù si rifiuta di rispondere: “Neanch’io vi dico con che autorità faccio queste cose”.

Anche per la semplice ragione che io non ho nessuna autorità se non il mio cuore e il Dio cui obbedisco coincide col fondo del mio cuore. Dio è il mio vero io. L’autorità coincide col cuore, per questo io sono libero e voi no.

L’autorità nella Chiesa, nella concezione cattolica, non sostituisce il cuore ma lo illumina. Non ho mai trovato niente in tutta la cultura del mondo, se non il diritto canonico cattolico, capace di esaltare in questo modo vertiginoso la libertà di coscienza. È tutto strutturato su questo. L’ultimo giudizio morale non è mai dell’autorità, non è neanche di Dio, è della coscienza, nella concezione cattolica. Tutto è pensato per mettere al vertice questo. Io sono cattolico fondamentalmente per questo e senza questo non lo sarei.