Omelia Don Carlo 22 novembre 2019


Omelia 22 novembre 2019

“Voi avete fatto del tempio un covo di ladri”.

Stesso luogo, due esperienze opposte. Perché?
L’esperienza non dipende dal luogo in cui la fai, ma dal modo con cui tu ci vivi in quel luogo. “Bene” o “male” non stanno nelle cose, in una casa, in un tempio, stan dentro il cuore e ti si vedono nello sguardo.
Per gli antichi c’era sempre il sacro e il profano, cose buone in sé e cose cattive in sé. No! Dipende dal cuore e dallo sguardo, dallo scopo che hai tu, ciò da cui ti aspetti la felicità, come tu guardi cose e persone.
Qual era lo scopo del tempio?

“La mia casa sarà casa di preghiera”.
Cioè un luogo per cercare il Mistero, perché se c’è una cosa chiara che ha un ebreo è che “non di solo pane vive l’uomo”: la prima frase gridata in faccia al Tentatore da Gesù, dopo quaranta giorni nel deserto. L’uomo ha una fame infinita, il mondo intero all’uomo non basta. E l’uomo cosciente si sveglia al mattino per bruciare il mondo, spremerlo per scovare il Creatore del mondo. Il tempio è “il” luogo dedicato a questa ricerca, è come il paradigma di questa ricerca, che rende sacro ogni altro luogo dove l’uomo vive per cercar Dio.
L’ebreo Lo cerca dappertutto, in tutte le cose, in tutte le persone e le guarda così, come creature e tracce di Dio, segno e, in quanto tale, ogni cosa è bella, è bello che ci sia! (L’ebreo) è grato di ogni cosa.
Lo sguardo di un ebreo che cerca Dio, sulle cose, è pieno di gratitudine per il fatto che ci sono, perché sono una traccia. Invece, per il ladro è il contrario, perché il ladro si aspetta la felicità dalle cose e scarica sulle cose tutta la possessività, la sua felicità. Siccome le cose sono piccole – piccole! – non lo saziano mai, allora ha sempre uno sguardo possessivo, ossessivo e continuamente deluso e (ha) sempre un tono lamentoso – lamentoso!
Qual è lo sguardo vero sulle cose? Lo sguardo dell’uomo che “preme” di fronte alle cose e che ne cerca il Creatore – ed è colmo di gratitudine – o lo sguardo del ladro, possessivo, che le “spreme”?
Noi questa mattina lo decidiamo e questa sera sapremo rispondere.