Omelia Don Carlo 23 settembre 2019


Omelia 23 settembre 2019

“Eravamo pieni di gioia, ci pareva di sognare”

Lo stupore sgomenta gli Ebrei deportatati da 70 anni, ormai disperati, quando Ciro di Persia li fa tornare e finanzia loro la ricostruzione di Gerusalemme, per i suoi motivi politici. Ma per loro era la possibilità di riprendere la pienezza dell’esperienza, della speranza ebraica. Era troppo bello per essere vero! Mai vista una cosa così, da un pagano, da un nemico. Naturalmente non se lo spiegavano, non era una roba di questo mondo. Perché il contenuto della nostra fede non è una roba di questo mondo. Accade in questo mondo, ma lo sfonda, lo sconquassa tutto, non lo può contenere. L’esperienza cristiana non è mai politicamente corretta. Guai, quando tutti i nostri discorsi tornano, son tranquillizzanti, facciamo un bel collage di pensieri convincenti e ci sentiam tranquilli! Quello è un cristianesimo tarocco. È fatto a nostra immagine e somiglianza. Il contrario di quello che fa Dio, che fa l’uomo a Sua immagine e somiglianza.

Clemente Rebora quando si converte, si trova nel cuore qualcosa e dice – acutissimo: “Qualcosa che infervora l’atto e squassa gli inerti”. Come faccio io a dire che questo terremoto, come quello di ieri in Albania – mi hanno chiamato più volte i nostri amici… Come faccio a dire che questo terremoto che squassa tutto, soprattutto gli inerti, quelli che usano il verbo stare, vogliono sistemarsi… Come faccio a dire che questo è vero, che qui c’è Dio? A questa domanda risponde in modo disarmante Gesù in questo breve e acuto brano del Vangelo. Un metro disarmante, semplice e praticissimo: “vuoi sapere se Io sono la luce?” Bene, dice “poni la lampada sul candelabro e vedi se illumina tutto e tutti quelli che sono nella casa”. Se Io illumino tutto, svelo il senso di tutto, Io sono Dio, se no no. Se con me tutto ha senso, Io sono Dio, dammi la vita e sii libero. Se restasse anche una sola cosa, una sola persona la cui vita ai tuoi occhi, il cui essere non ha senso, se anche solo un frammento dell’universo, resta nel buio, questa lampada non lo illumina, Io non sono Dio. Fai bene ad uccidermi.

È questa la sfida di Cristo. A chi interessa la proposta di Cristo? Cristo interessa a chi è interessato a tutto. Chi della vita, si accontenta delle briciole, di un di meno del tutto non avrà mai un interesse vero per Cristo. Perché Gesù dice la formula della Consacrazione che reciterò dopo “ha dato la vita per molti”. Non dice per tutti, per tutti i peccatori possibili, esclusi i meschini. Lui la dà pure a loro, ma per loro è come se non l’avesse data. Perché si accontentano di ben di meno del tutto, di quello che Cristo è.