Omelia Don Carlo 25 febbraio 2020


Omelia 25 febbraio 2020

“Non avete perché non chiedete”.

I giudizi taglienti di Giacomo: perché per avere io devo chiedere. Niente di ciò che ho è mio. Io non creo nulla e non domino nulla della mia vita.
Il mondo intero in questi giorni tocca con mano il panico di questa verità.
Siamo in balia di qualcosa che non vediamo. I potenti del mondo sembrano impotenti.
Per avere bisogna chiedere, ma non basta chiedere – dice in modo quasi feroce e chirurgico Giacomo. “Voi non ricevete perché chiedete male, cioè chiedete – precisa – per soddisfare le vostre passioni”, chiedete dei particolari e quindi non ricevete non perché chiedete troppo, ma perché chiedete troppo poco rispetto a ciò che Dio vi dà, perché Dio dà tutto, dà se stesso, dà sempre di più di quel che chiediamo.
E anche quando ci dà dei particolari – e ce ne dà tanti – ce li dà come segno di Lui, della sua grandezza, non ce li dà per soddisfarci.
Ma i particolari deludono sempre, ma la delusione non viene da Dio, perché Lui ci dà poco, viene dalla nostra meschinità, perché noi ci fissiamo su quella cosa che ci ha dato (e) non sul segno che la cosa è, e la cosa delude.
Infatti il nostro problema verso Dio, quello che ci impedisce un rapporto vero, pieno, splendido, liberante, non è il nostro peccato, la nostra debolezza, né tanto meno la feroce volontà di Dio, il nostro problema nel rapporto con Dio è uno: la meschinità del nostro orizzonte; Perché Dio è un esagerato e uno con cui non si può contrattare per tirare al ribasso il prezzo.
Con questo Dio che dà tutto se stesso c’è un solo modo per averla vinta è di sfidarlo, di rilanciare per alzare il prezzo non per abbassarlo.