Omelia Don Carlo 28 gennaio 2020


*Omelia 28 gennaio 2020*

“Le madri, i fratelli, le sorelle sono fuori e ti cercano.”

Ti cercano perché per loro è bello stare con Te. I legami naturali sono belli per questo: danno un desiderio immediato, irriflesso. È bello stare insieme, è bello essere legati. Più bello di questi affetti è solo l’affetto che nasce da Cristo.
Qual è la differenza tra gli affetti naturali e l’affetto di Cristo?
Che gli affetti naturali sono segno, ci son dati come segno dell’affetto di Cristo. Essere segno è la loro grandezza e la loro bellezza, ma è anche il loro limite drammatico. Perché son preziosi, perché ci fanno intuire che Dio è amore; ma sono drammatici perché sono sempre insufficienti, non placano mai il cuore. L’amore che danno – come diceva anche Lucrezio – “Quam plurima habemus” quanto più ne hai “tam magis ardescit dira cuppedine pectus” tanto più ti brucia di dolore il cuore. Perché questi affetti ci son dati per cercar Dio, e non per sostituirLo! Io ogni volta che sperimento un legame naturale – che sia un legame di sangue, un innamoramento o un’amicizia – ogni volta io decido, ogni istante di fronte a quel volto, se è segno o se è idolo, se è compagno di cammino verso la meta o se è la meta, se mi ferma lì o se mi rilancia, se è un carcere o se mi libera.
Ogni mattina io decido come guardare, come vivere questi affetti e ogni sera – o già durante il giorno – io verifico che cosa ho vissuto. Ogni istante è così per tutta la vita, non è che questa drammaticità e questa bellezza te la butti alle spalle, una volta che ha incontrato Gesù chiudi la partita umana e ci aggiungi sopra il soprannaturale, che è un’altra cosa stucchevole ed insopportabile.
La bellezza è che ogni istante di ogni giorno vivi questa intensità drammatica, questo ti fa abbracciare chiunque incontri perché ti fa abbracciar te stesso, perché tu sei fatto così. Come diceva San Tommaso d’Aquino – di cui oggi facciamo la festa – “Gratia supponit natura”, la Grazia presuppone ogni istante la natura, non la sostituisce.