Omelia Don Carlo 8 novembre 2019
Omelia 08 novembre 2019
Gesù loda la scaltrezza come virtù, una delle più importanti virtù cristiane: essere furbi, non farsi distrarre da questioni secondarie, star sull’essenziale. Come scopre Paolo dopo la conversione e dice:
“La grazia che è stata data a me di annunciare Cristo alla genti”.
Era una rivoluzione che poteva solo terremotare un ex fariseo come lui. Le genti, “goyim” (in ebraico), gli altri, gli sporchi, gli schifosi, i non-circoncisi, senza religione, senza morale, gente che “non ha un verso”, che non può capire le cose: così i Giudei e i Farisei guardavano le genti (pensando) “Questi non possono capire, punto.”
E, invece, di fronte all’annuncio di Paolo capiscono, anzi capiscono l’essenziale perché hanno un cuore come tutti quegli altri. E se capiscono l’essenziale immediatamente sono entusiasti della fede, molto più degli ex-ebrei che, invece, non erano entusiasti, si complicavano la vita con mille regole, regoline, discorsi affilatissimi che spaccavano il capello in quattro. Ed erano soffocati e non avevano più entusiasmo e volevano che tutti, anche i non-circoncisi, si circoncidessero.
Perché regole, parole, commenti acuti, ossessivi, chirurgici fanno perdere l’entusiasmo, fanno perdere di vista l’essenziale.
Solo l’essenziale entusiasma!
Quando perdiamo l’entusiasmo ci incattiviamo, ci appesantiamo è perché non siamo stati furbi come l’amministratore infedele. Ci siam fatti derubare dell’essenziale.
Tutto dell’annuncio e la sfida di Papa Francesco per i cristiani questa volta, non a quegli altri, è proprio su questo: “Uscite!. Uscite da tutte le complicazioni e le strutture, le leggi delle associazioni che vi complicano la vita. Ritrovate l’entusiasmo per il punto di fondo della fede!”. Altrimenti vi estenuate fra voi stessi, non intercettate più tutte le anime ferite di cui è pieno il mondo che non staranno mai dentro gli standard di una fede associativa, fatta di discorsi, regole che appesantiscono e complicano.
Gesù è venuto a semplificarcela la vita, perché a complicarcela bastavamo noi.
La fede cristiana – che io sappia – è respirare, godere, dare un moto, un brivido, un tono di entusiasmo. Non vorrei banalizzare il tono, ma è un po’ come il caffè che “è un piacere, sennò che fede è”?